Alto Matanna – M. Matanna – M. Nona – M. Procinto – Fornovolasco (traversata)

Foto di Marco Dini – Opera propria, CC BY 2.0, Collegamento
Foto di Marco Dini – Opera propria, CC BY 2.0, Collegamento

Da Gallicano si scende in dirczione di Lucca fino a Turritecava. Qui si abbandona il fondovalle del Serchio, si costeggia un bel bacino idroelettrico racchiuso tra verdi sponde alte e dirupa­te, e si risale il torrente Turrite Cava. Superati gli abitati di Fabbriche di Vallico e Gragliana, si giunge ai Mulini di Palagnana, dove si devia a sinistra per salire ripidamente prima alla Foce di Bucino, quindi all’ampio parcheggio dell’ex albergo Alto Matanna, oggi sede di una colonia per ragazzi.

Dall’ex albergo si percorre in direziona S una conca erbosa, si oltrepassa un piccolo laghetto detto “Bozzone”, raggiungendo un piccolo valico dal quale si abbandona il sentiero principale e, seguendo una traccia di sentiero incisa nell’erba, si risale, sempre in direzione sud, un ripido dosso, raggiungendo Q. 1146. Il crinale volge quindi verso ovest-nord-ovest pianeggiante ed erboso per 300 metri, passando poco sopra un ovile fiancheggiato da due grossi faggi, quindi diviene ripido ed in parte roccioso fino alla vetta (m. 1314 – min. 50 dal punto di partenza) dalla quale si domina un bel panorama sulla conca di Camaiore e sulla costa versiliese. In dieci minu­ti, percorrendo un ampio crinale erboso punteggiato da alcune doline a scodella, si raggiunge l’anticima nord-est (bel panorama sul M. Procinto e sul massiccio delle Panie) e si scende ripi­damente verso il valico detto “Gallare del Matanna” (altri venti minuti), che separa questo monte dall’attiguo M. Nona. Data la vicinanza, merita salire anche su questa cima, dalla quale si gode un’insolita veduta dall’alto della vetta boscosa del M. Procinto.

Ritornati al Gallare (tra andata e ritorno l’ascensione al Nona richiede 40 minuti), si scende ripidamente verso nord-ovest sfiorando un bell’arco naturale che forma un’ampia e pittoresca caverna aperta su due lati. Continuando la discesa, giunti in vista del Rifugio Forte dei Marmi, si imbocca il sentiero A. Bruni che corre pianeggiante sotto la famosa parete ovest del Nona che, alta 300 metri, strapiomba di ben 40. Si sale quindi rapidamente, attraverso un ambiente roc­cioso assolutamente unico, chiazzato dalla presenza di isolati gruppi di conlfere, fino all’intaglio (50 minuti dal Gallare) che separa il M. Nona dal M. Procinto, massiccio torrione cilindrico per­fettamente verticale che poggia su un basamento, anch’esso verticale e cilindrico, di diametro maggiore. Tra i due corpi cilindrici corre una lunga cengia boscosa, percorsa da un facile sen­tiero, detta “Cintura del Procinto”, raggiungibile mediante un breve ponticello di legno che sca­valca l’intaglio.

Per gli amanti delle emozioni forti, esiste una via ferrata, con scalette, funi d’acciaio e tacche nella roccia che dalla “Cintura” si arrampica lungo la parete verticale fino a raggiungere il bosco sommitale e la vetta. Naturalmente per questa via è indispensabile una buona dose di espe­rienza, oltre ad un imbrago, un cordino ed un paio di moschettoni.

Compiuto in 20 minuti il giro della “Cintura”, che permette la visione di un bel gruppo di torrio­ni minori detti “Bimbi”, ci si cala nell’intaglio e tra due pareti rocciose vicinissime tra loro si inizia la ripida discesa per tracce di sentiero su ghiaioni e pietraie alberate che in 15 minuti conduce sulla mulattiera marcata N°6, proveniente da Stazzema. Voltando a destra si raggiunge in un altro quarto d’ora la Foce di Petrosciana, dalla quale inizia la lunga discesa verso Fornovolasco. All’inizio si procede zigzagando sui tornanti di un ripido pendio, poi si prosegue percorrendo il fondovalle prima con un sentiero, quindi lungo una carrareccia, fino a raggiungere un bivio, subi­to dopo il quale si abbandona di nuovo la strada sterrata, e si imbocca sulla sinistra un sentiero (sempre segnato dal N°6). Superati i ruderi di una chiesa medievale (La Chiesaccia) si segue per un certo tratto un torrente che scaturisce da una galleria, si risale fino a una capanna e da questa in 15 minuti si scende fino al paese (90 minuti dalla Foce).